Keyword Research: come fare una buona ricerca delle parole chiave per la SEO

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Lo scopo del tuo sito è quello di generare visite e con loro conversions. Per farlo hai bisogno di sapere cosa cercano i tuoi potenziali clienti e come. Capire l’intenzione dietro la loro ricerca e la soluzione di cui hanno bisogno ti aiuta a produrre contenuti utili e di qualità. Per scoprire tutto questo è necessario svolgere una keyword research, e cioè la ricerca di parole chiave che generino traffico e portino i clienti sulla tua pagina.

Keyword Research: come fare una buona ricerca delle parole chiave per la SEO

Keywords make the seo-world goes round. E infatti nel mondo SEO tutto (o quasi) gira intorno alle keywords.

Come trovare le parole chiave ideali lo scopri in questa guida passo a passo, adatta anche ai principianti che si affacciano per la prima volta sul mondo seo. Se parti proprio da zero ti consiglio di leggere quest’articolo su cosa sono le keywords, che tipi di keywords esistono e cosa determina una parola chiave ideale.

In questa guida scoprirai:

  • Cos’è una keyword research e a cosa serve
  • Come trovare parole chiave in modo semplice e quali strumenti utilizzare
  • Per quali parole si posiziona la tua concorrenza
  • Come trovare termini correlati alla tua parola chiave
  • Riordinare, raggruppare e categorizzare la tua lista di parole chiave
  • Cos’è il keyword mapping e come farlo: la distribuzione delle parole chiave raccolte sulle pagine del tuo sito
  • Tipps & Tricks: low hanging fruits

Cominciamo:

Cos’è una keyword research e a cosa serve

La Keyword Research comprende la ricerca, raccolta e analisi di parole chiavi rilevanti per il tuo business.

Perché fare un’analisi delle Keywords?

Dato di fatto:

Gli utenti che navigano sul web sono alla ricerca di una soluzione per un determinato problema. Tu e il tuo contenuto siete la soluzione ai loro problemi.

L’utente cerca una macchina del caffè economica? Ecco che trova il tuo shop online dedicato a macchine del caffè di tutti i prezzi.

L’utente cerca una guida su come fare un’analisi delle Keywords partendo da zero? Ecco che trova il nostro articolo informativo per aiutarlo nella comprensione e apprendimento 😊

Qual è quindi lo scopo di un’analisi delle Keywords?

Identificare i termini di ricerca utilizzati dal tuo pubblico target per trovare prodotti o servizi simili al tuo. 

Una volta chiare le caratteristiche fondamentali delle keywords, procediamo ad effettuare un’analisi efficiente che funga da base e punto di partenza per l’ottimizzazione dei nostri contenuti.

In questo articolo faremo riferimento a Google (in quanto motore di ricerca piú utilizzato) ma i punti chiave del processo potranno essere utilizzati anche per l’analisi di keywords presso altri motori di ricerca come Bing, Yandex ma anche Amazon, Youtube ecc.  

Come trovare parole chiave in modo semplice e quali strumenti utilizzare

Raccogli idee all’interno della tua azienda: brainstorming e consultazione con clienti

Come primo passo nella Keyword Resarch raccogli idee di keywords che giá vengono utilizzate in associazione con il tuo business o la tua idea di business. Quali sono le prime parole che ti vengono in mente?

Se già hai un’attività avviata potresti provare a chiedere ai tuoi clienti come vi hanno trovato e, se vi hanno trovato su Google, chiedere con quale Query (combinazione di parole inserite nella barra di ricerca). Alcuni non si ricorderanno, ma qualcuno forse sì. E così avrai già le prime idee di Keywords raccolte all’interno della tua attività.

Crea una Excel o una tabella in cui inserire tutte le parole chiave che ti vengono in mente. A questo punto della raccolta dati non c’è bisogno di priorizzare, categorizzare o scartare alcuna parola chiave. Semplicemente raccogli tutto nella tua tabella. Senza pensarci troppo e senza giudicare.

Così. No judgement 😉

Raccogli ulteriori idee di Keywords online

Altri suggerimenti e idee a cui non avevi ancora pensato puoi trovarle su internet. Come? Google!

Tanto ovvio quanto semplice: Google offre 2 metodi per ottenere altri suggerimenti da aggiungere alla lista delle tue keywords.

1. Google Suggest: nella barra di ricerca, annota i suggerimenti che Google ti mostra prima di avviare la ricerca per il termine da te inserito.

2. “Ricerche correlate” in fondo alla prima pagina dei risultati, Google mostra una piccola lista di termini di ricerca simili a quello inserito da te:

Altri possibili metodi per la raccolta di idee sono:

Quali tool utilizzare per la tua keyword research:

Tools gratuiti

  • Ads Google Planner

Google mette a disposizione un Keyword Planner Tool gratuito per la ricerca di Keywords. Nonostante il Keyword Planner sia principalmente pensato come strumento di supporto nella creazione di campagne ADS, è possibile utilizzare il tool anche senza dover necessariamente attivare un annuncio pubblicitario. Prerequisito: creazione di un account Google Ads.

Inserisci nel Keywords-Planner alcune delle parole chiave raccolte sino ad ora nella tua lista. Il tool ti fornirà criteri per le parole chiave da te inserite come il volume di ricerca (solo indicativo se non si hanno campagne attive che generano un introito rilevante), la forza della concorrenza e il Cost Per Click o CPC. (Ricordi? Più alto il cpc più alto il valore commerciale della parola chiave – vedi articolo)

Più in basso troverai ulteriori idee di keywords che potrebbero essere rilevanti per la tua ricerca. Raccogli tutte le keywords e inseriscile nella tua Excel.

  • Ubersuggest

Un’alternativa al Keyword Planner di Google Ads (soprattutto per coloro che non vogliono creare un Account Ads) è Ubersuggest di Neil Patel.

Ubersuggest é un Tool in parte gratuito che utilizza le proposte della Google Suggest ma in modo più raffinato 😊 Inserendo alcune Keywords di partenza, il tool ti mostra una lista di ulteriori suggerimenti in ordine alfabetico.

Per ogni keyword suggerita, Ubersuggest mostra il trend di ricerca della parola chiave negli ultimi 12 mesi, il volume di ricerca, il cpc, il paid difficulty (ossia la difficoltá di posizionamento stimata sulla base di annunci a pagamento) e la seo difficulty (la difficoltá di posizionarsi in base alla concorrenza).

Keyword Research con Ubersuggest
  • KWFinder

Simile a Ubersuggest ma con una Dashboard più panoramica, KWFinder è un altro dei tools di ricerca che puoi utilizzare per raccogliere nuove idee.

Anche qui per ogni parola chiave trovi indicazioni sul trend, sul volume di ricerca mensile, il cpc cosí come il ppc (livello di competizione per Pay Per Click – corrisponde al PD in Ubersuggest) e il KD (livello di difficoltá di competizione da un punto di vista SEO – corrisponde al SD in Ubersuggest)

Alla destra sotto “SERP Overview” KWFinder mostra i primi risultati sulla prima pagina dei risultati di Google per il termine di ricerca inserito.

Keywords Research con KWFinder

Tools professionali a pagamento

Se si effettua un’analisi delle Keywords regolarmente e per più clienti a fini lavorativi, può essere sensato e pratico fare ricorso a Keywords-Tools professionali a pagamento.

Perché optare su un Tool a pagamento?

A differenza dei diversi strumenti gratuiti disponibili sul mercato, ci si aspetta da un software a pagamento un’ottimizzazione dei tempi e dei risultati.

Si tratta pertanto di fattori quali:

  • Migliore accuratezza dei risultati
  • Un numero maggiore di Keywords proposte rispetto agli strumenti di ricerca gratuiti
  • Valori più precisi circa il volume di ricerca, CPC, clicks stimati, densità della concorrenza
  • Una panoramica delle keywords in relazione alla concorrenza, con tanto di stima della difficoltà di posizionamento per una determinata parola chiave

Quel che ci si aspetta pertanto da uno strumento di ricerca di parole chiave a pagamento, è che sia in grado di raggruppare in uno tutte le funzioni e informazioni utili che diversamente si otterrebbero utilizzando diversi tools gratuiti.

Alcuni dei migliori strumenti sul mercato sono SEMRush e AhRefs. Entrambi i software sono acquistabili tramite abbonamento mensile partendo da 99$ netti al mese. Mentre SEMRush prevede un periodo di prova gratuito di due settimane, Ahrefs si puó testare per una settimana al prezzo di 1$ al giorno.

A mio avviso, mentre entrambi offrono ottime prestazioni per quanto riguarda la lista di parole chiave suggerite, SEMRush si dimostra un po´meno prestante per le funzioni filtro, le stime dei volumi di ricerca dei trends e l’analisi delle SERPs.

Entrambi i Tools potrebbero migliorare nella stima del grado di difficoltà del posizionamento, metrica per il quale si potrebbe preferire la versione a pagamento del KWFinder.

Spesso la soluzione migliore è quella di utilizzare in contemporanea più strumenti per essere sicuri della correttezza dei dati e effettuare una ricerca keywords a 360°.

Per quali parole si posiziona la concorrenza?

Su Google non si tratta di avere il sito web migliore di tutto l’index. Basta essere migliore della concorrenza.

E allora che fare?

Un punto imprescindibile, non solo durante l’analisi delle parole chiave, ma per tutta la durata del progetto SEO è quello di osservare la concorrenza.

Chi sono i tuoi più grandi concorrenti?

Chi si posiziona nella top 5 della SERP di Google?

Utilizzano keywords ai quali tu non avevi ancora pensato?

Un primo metodo semplice per farti un quadro della situazione competitiva e mettere naso nelle faccende della tua concorrenza, è ovviamente usare Google.

Digita nella barra di ricerca la parola chiave per cui ti vorresti posizionare (utilizza la modalità in incognito per avere dei risultati obiettivi)

1. Osserva i primi 5 risultati.

Che siti sono? Che parole compaiono nella loro Title e Meta Description?

Hanno dei Domains con keywords?

2. Apri questi siti web:

Ti cadono all’occhio parole chiavi interessanti? Dai uno sguardo veloce ai loro titoli (Headings, soprattutto ai H1-H3), dai una lettura veloce ai testi, nota se ci sono parole messe in evidenza che posso essere rilevanti anche per te e annota tutto quello che puoi notare già al primo sguardo.

Utilizzando alcuni dei Tools sopracitati, sarà altrettanto possibile scoprire per quali parola la concorrenza si sta posizionando. Inserisci nel tool l’url del tuo concorrente per ottenere la lista delle parole chiave per cui si sta posizionando. Trovi tale funzione su tutti i Tools menzionati sopra: Google Ads Keywords Planner, KW Finder, Ubersuggest, SemRush, Ahrefs e molti altri. E anche qui vale: annota i risultati nella tua Excel.

Una cosa da non sottovalutare: le parole chiave che sono rilevanti per il tuo business e ai quali la tua concorrenza non ha ancora pensato. Cerca di scovare tali parole chiavi nella tua lista.

La keyword ideale? Rimane sempre lei: Volume di ricerca alto, altamente rilevante e con bassa concorrenza 😉

Come trovare termini correlati alla tua parola chiave

Facciamo un esempio semplice:

Sei un insegnante di pianoforte a Milano e vorresti posizionare la tua pagina per la parola chiave “lezioni di pianoforte”.

Ricordiamoci che lo scopo principale del tuo testo è quello di soddisfare l’utente e potenziale cliente e non il motore di ricerca in primo luogo.

Premesso questo, quanto pensi possa essere piacevole e scorrevole la lettura del tuo testo se dovessi ripetere all’infinito la parola chiave “lezioni di pianoforte” nel contenuto del tuo sito?

Da una parte hai Google, che sicuramente in un primo momento noterà velocemente che la tua pagina è rilevante per una query del tipo “cerco lezioni di pianoforte nei dintorni”.   E lo noterà proprio poco prima di darti una penalizzazione per Keyword-Stuffing di cui difficilmente riuscirai a liberarti.

D’altra parte hai il tuo potenziale cliente, che già al primo sguardo abbandonerà la tua pagina infastidito e in più aumenterà la bounce rate del tuo sito.

Detto questo, come fare per offrire al cliente una piacevole, interessante e accattivante lettura e al tempo stesso far capire a Google che la tua Pagina è rilevante per la query “lezioni di pianoforte”?

È qui che entrano in gioco i termini semanticamente correlati.

Oltre alla tua parola chiave focus, ci sono una serie di termini che aumentano la qualità e la rilevanza del tuo contenuto per tale query.

Quali sono questi termini e come trovarli?

Nel caso tu non ne abbia ancora sentito parlare, ti presento la formula WDF * IDF. Questa non è altro che la moltiplicazione del valore “within document frequency” per la “inverse document frequency”. Si tratta della frequenza con cui una determinata parola viene ripetuta in un documento moltiplicata per la frequenza con cui la stessa viene ripetuta in diversi documenti.

In parole povere: sulla base di diverse pagine web che si posizionano per una determinata parola chiave, la formula è in grado di calcolare la media per cui:

  • Quanto spesso tale parola andrebbe ripetuta nel testo
  • Quali altri termini vengono utilizzati in genere in associazione a quella stessa keyword

In parole ancora più povere: per la parola chiave “lezioni di pianoforte” utilizzando questa formula sui siti che si posizionano per la stessa parola chiave, scopriamo che Google si aspetta che un testo di alta qualità e rilevante per questa query contenga anche parole correlate quali insegnante, principianti, livello avanzato, adulti, bambini, piano, imparare ecc

La maggior parte dei Tools di ricerca a pagamento ha integrata anche la funzione di calcolo WDF*IDF. In alternativa puoi utilizzare questo tool gratuito: https://www.wdfidf-tool.com/

Riordinare, raggruppare e categorizzare la tua lista di parole chiave

Se hai seguito le istruzioni sino a qui, probabilmente ti trovi adesso davanti una lunghissima Excel piena di parole chiavi. Forse ti chiedi addirittura chi te l’ha fatto fare: tutto sto sbatti per una lista caotica di parole chiave random?

Beh, si. È uno sbatti. Ma uno necessario. Per questo il passaggio che segue è tanto più importante quanto essenziale per dare un senso al lavoro svolto sino a qui.

E si tratta di riordinare.

  1. Usa la testa: ci sono parole che non hanno senso o non sono rilevanti per la tua attività? Eliminale dalla lista.
  2. Evidenzia le tue parole chiavi focus – ricorda i criteri di un’ottima keyword dell’articolo “Caratteristiche delle keywords
  3. Controlla che siano presenti sia Short-Head che Mid- e Long Tail keywords.
  4. Categorizza le parole chiavi per intento. Se stai ottimizzando per la vendita di biciclette, una parola chiave come “imparare ad andare in bicicletta” potrebbe non essere interessante per te in questo momento. Si tratta di una keyword informativa.  A te interessano in questo momento quelle commerciali (consideration/purchase). Ma non cancellarla dalla lista. Categorizzala e tienila da parte. Magari si riscopre interessante in futuro quando deciderai di scrivere un blog?
  5. Strumenti come Ubersuggest e KWFinder danno indicazioni sul grado di difficoltà di una parola chiave. Classifica le parole nella tua excel con tre gradi di difficoltà tra cui facile, medio, difficile basandoti sul punteggio che i tool suggeriscono. Questa non è una regola ferrea tantomeno sempre affidabile. Noi ci orientiamo così:
    • Facile: posizionabile entro 6 mesi
    • Medio: posizionabile entro 12 mesi
    • Difficile: posizionabile entro 2 anni
    • Potrebbero esserci parole chiave classificabili come molto difficile: in questo caso un posizionamento ideale é difficilmente raggiungibile, in particolare senza uno specifico know how e senza un budget mooolto elevato. 

Per favore, tieni presente che queste sono solo indicazioni molto generiche. Di fatto non c’è un modo per determinare la difficoltà reale di una parola. Tantomeno si può con accuratezza prevedere quanto tempo sia necessario per posizionarsi per una determinata parola.

Parole considerate semplici, possono rivelarsi molto difficili.

Google è un mondo dinamico, l’algoritmo si aggiorna costantemente, la concorrenza aumenta e migliora o diminuisce (e ti fa un favore). Una parola che storicamente aveva un volume di ricerca molto alto può improvvisamente non venir più ricercata (utile utilizzare Google Trends). Il tuo sito subisce un attacco da hacker o è vittima di black hat seo di cui puoi non accorgerti per tanto tempo prima che sia troppo tardi. E così via.

Identifica un gruppo di parole chiave intorno alla tua keyword principale

Esempio “Giardinaggio”: nella nostra ipotetica lista di parole chiave notiamo subito la keyword “Giardinaggio per principianti” con un volume di ricerca notevole. Questo rappresenta il tema principale su cui andremo a scrivere il nostro articolo.

Tuttavia non dobbiamo dimenticarci che stiamo scrivendo il nostro articolo per il lettore e non per Google. Come fare allora per evitare di ripetere sino alla nausea la nostra parola chiave e fare comunque in modo che sia il lettore che Google apprezzino il nostro articolo?

È qui che ci serve un cluster di keywords inerenti il nostro tema: si tratta di annotare altri modi di scrivere la parola chiave focus, di trovare sinonimi o sottopunti correlati. Answerthepublic rappresenta un ottimo strumento per scoprire cosa gli utenti cercano in merito a un determinato tema.

Nel nostro caso ipotetico troviamo subito ulteriori suggerimenti che ci aiutano a strutturare il nostro articolo:

  • Giardinaggio per principianti in terrazza
  • Giardinaggio per principianti all’interno
  • Giardinaggio per principianti zona tropicale
  • Giardinaggio per principianti corso

Il vantaggio della costruzione di un cluster di keywords accanto alla nostra parola chiave principale è:

  • Non facciamo keywords stuffing
  • Diamo al lettore e a Google un segnale sulla completezza del nostro articolo
  • Rankiamo (ci posizioniamo) anche per le parole chiavi di supporto

Cos’è il keyword mapping e come farlo: la distribuzione delle parole chiave raccolte sulle pagine del tuo sito

Hai lasciato sudore e lacrime cercando le tue keywords, riordinandole, categorizzandole e adesso sei pronto per l’ultimo passo della tua keywords research. Stiamo parlando del cosiddetto keywords mapping.

Di cosa si tratta?

In parole semplici: distribuisci le tue parole chiave tra le pagine del tuo sito.

Ma attento! Questo passo, come quelli precedenti, necessita di buon senso e accortezza. Cerchiamo di chiarire meglio con un esempio.

Ancora il giardinaggio.

Situazione di partenza: hai deciso di cominciare un blog con tema giardinaggio e hai effettuato la tua prima keywords research per scoprire quali temi sono i più ricercati e quindi più interessanti per il tuo pubblico target.

Adesso hai la tua lista di keywords, divisa per categorie, filtrata per volume, concorrenza, cpc ecc.

Come distribuiamo adesso le parole chiave sul tuo blog?

Una vecchia strategia consigliava come regola generale 1 parola chiave per pagina. Risultato: per ogni singola keyword, ogni sua variante e sinonimo veniva creato un articolo.

Risultato: l’utente si trovava di fronte a diversi articoli con contenuto molto simile e un blog dall’aspetto molto spammig. E come potrebbe non esserlo?

Immaginati avere tre articoli su:

piantare fiori in terrazza

piantare piante sulla terrazza

piantare fiori in balcone

e simili…

Per fortuna si è stabilita negli anni, anche a seguito di diversi updates di Google che hanno penalizzato i contenuti doppi (double content penalty) e i contenuti di scarsa qualità e sono diventati più bravi nel cogliere il significato semantico e sinonimi delle parole chiave, un’altra strategia. Ovvero:

Una parola chiave principale e un cluster per pagina: si tratta di 2-4 keywords con lo stesso user intent e appartenenti allo stesso gruppo semantico per pagina.

In questo caso avremmo dunque un articolo del blog per:

  1. Giardinaggio per principianti
    1. Giardinaggio per principianti in terrazza
    2. Giardinaggio per principianti in giardino
    3. Giardinaggio per principianti all’interno

  2. Cura della lavanda
    1. Cura della lavanda all’aperto
    2. Cura della lavanda al chiuso
    3. Cura della lavanda dopo il trapianto

Riassumendo, il keywords mapping ti aiuta a:

  • Determinare quale pagina si dovrebbe posizionare per quale parola chiave
  • Quali URL si stanno giá posizionando per quali keywords (e quindi puoi ottimizzare il contenuto per migliorarne il posizionamento)
  • Per quali parole chiave non è ancora presente alcun contenuto sul tuo blog (e potresti quindi crearne uno)

Tipps & Tricks: Low hanging Fruits

Dove sono i tuoi low hanging fruits?

I cosiddetti low hanging fruits sono le parole chiave per cui la tua pagina si sta già posizionando in seconda pagina, a pochi passi dalla top 10.

La vedi, ne senti il profumo, ma ancora non la puoi raggiungere. Eppure basterebbe semplicemente allungare il braccio e prenderla: Questo è il concetto alla base dei tuoi low hanging fruits.

Per identificarli sarà necessario utilizzare un tool: Uberstuggest, KWFinder o tool come Xovi, Semrush ecc possono aiutarti.

Inserisci il tuo dominio (main domain) nel tool e lasciati mostrare le keywords per cui la tua pagina si sta posizionando e in quale posizione.

Filtra i risultati visualizzando solo le parole chiave per cui la tua pagina si sta posizionando tra la posizione 11 a 30. Ordina per volume di ricerca e ispeziona la tua lista.

Ci sono parole chiave con un volume di ricerca interessante per cui la tua pagina si sta giá posizionando in seconda pagina? Concentrati sulle keywords formate da piú parole (almeno 2-3).

Es: Come trapiantare un bonsai – volume 1000/mese – posizione 11

Ti basterà poco per portare la tua pagina nella top 10. Ricontrolla i contenuti, migliorali e ottimizzali e presto potrai varcare la soglia della top 10 senza troppo sforzo.

È già lì a portata di mano. Valla a prendere 😊

Conclusione

Ci sei ancora?

Si, lo so. Sei da giorni indaffarato con questa keywords research che pensavi di poter iniziare e finire nel giro di un’ora al massimo.

Ora lo sai: l’analisi delle parole chiave non è un lavoro da fare in due minuti, a tempo perso, mentre guardi “Keeping up with the kardashians” e ti chiedi se non ti converrebbe piuttosto farti adottare.

La ricerca delle parole chiave è un compito che richiede pazienza e attenzione. E tempo. Il risultato sarà però

  • una struttura solida per la costruzione del tuo blog
  • una panoramica completa della tua attuale situazione e del potenziale della tua pagina
  • spunti e idee per futuri contenuti.

Per come la vedo io, l’alternativa sarebbe peggio:

Parti in quarta ottimizzando per una parola chiave senza fare un’attenta ricerca prima per poi scoprire che nessuno cerca la query da te ottimizzata e che il tuo lavoro è stato invano.

Sentirai alcuni raccontarti che sono riusciti ad arrivare da 100 a 1 in un giorno senza fare alcun lavoro. Spesso è una bugia o si tratta di una tecnica di black hat seo. Avrà pure dei buoni risultati all’inizio ma il prezzo da pagare quando arriva la penalizzazione da Google è molto alto.

Ricordati che la SEO è un processo a lungo termine per garantire un successo duraturo e stabile.

Per qualsiasi domanda non esitare a contattarci. C’è un tema sul quale ti piacerebbe saperne di più? Scrivici e comunicaci la tua idea. Potremmo scrivere il nostro prossimo articolo proprio su quel tema.

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